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Giada Balugani

CHE LEGAME C’É TRA CIBO ED EMOZIONI?

In una visione olistica possiamo immaginare l’essere umano composto da diversi strati, come quelli che compongono una cipolla, e uno di questi strati è rappresentato dalle nostre emozioni. Le emozioni (in inglese e-motion energy in motion tradotto” energia in movimento”), hanno un effetto sui nostri pensieri, comportamenti e azioni e anche sul nostro corpo. Questo concetto è ben chiarito dalla neuroscienziata Candace Pert nel suo libro molecole di emozioni: la nostra psicologia diventa la nostra biologia.

Quando ci sentiamo frustrati il respiro diventa irregolare e il ritmo cardiaco frastagliato, quando ci sentiamo apprezzati il ritmo di cuore e respiro si sintonizzano creando onde coerenti e armoniche, e in entrambe entrambe le situazioni ci sono effetti sul sistema immunitario, sulla produzione di ormoni e di sostanze pro e antinfiammatorie, quindi sul nostro stato globale di salute.

In uno studio del 2003, su pazienti affetti da artrite reumatoide, si è rilevato che chi si commuoveva guardando un film, liberando le proprie emozioni, gestiva meglio i sintomi della malattia rispetto coloro che non piangevano. Nelle lacrime, infatti, venivano rilasciate sostanze infiammatorie che altrimenti sarebbero rimaste all’interno del corpo.

Mangiare per ragioni emotive o in relazione a stati emotivi (emotional eating) è una delle principali cause di una relazione conflittuale con il cibo, che può sfociare, nei casi più gravi, nel binge eating disorder o disturbo da alimentazione incontrollata. E’ stimato che circa il 75% del mangiare in modo eccessivo sia dovuto alle emozioni. Anziché esprimere le emozioni in modo fluido e funzionale, spesso si tende a soffocare l’emozione attraverso cibi “confortevoli”, che nell’immediato portano ad avvertire una sensazione piacevole, di appagamento, ma che poi genera, a brevissimo termine, un senso di colpa capace di minare l’autostima e di peggiorare lo stato di salute e qualità di vita della persona. Si entra in un ciclo senza fine, un esempio sono le diete jo-jo.


La maggior parte delle persone non sanno ciò che sentono, l’hanno sepolto in profondità le proprie sensazioni, in un posto nascosto all’interno di sé stesse. La società in cui viviamo è frenetica, richiede performance, esalta l’esteriorità e tutta questo porta le persone a essere affaccendate, a correre tutto il giorno dietro doveri o sogni / obiettivi non propri. Questo ha portato l’individuo a separarsi da sé stesso. I continui pensieri, per lo più condizionati, ha allontanato l’essere umano dal suo “sentire”, dalle sue sensazioni profonde e ciò che ne rimane sono emozioni derivanti da pensieri derivanti dal passato o dal futuro, quindi dalla non realtà.


Queste emozioni vengono trattenute e si accumulano nel corpo andando a creare stati infiammatori che alla lunga possono diventare sintomi più o meno gravi. La saggezza del corpo trova sempre un modo, pertanto quando queste emozioni non trovano sfogo verso l’esterno lo trovano all’interno di noi.

Rimanendo sulle emozioni , esse non si possono definire buone o cattive, giuste o sbagliate, perché ogni emozione costituisce per noi un messaggio unico, in grado di aiutarci a comprendere meglio chi siamo, cosa stiamo vivendo e cosa c’è eventualmente da cambiare nella nostra vita.

Principalmente ci sono due emozioni da cui derivano tutte le altre: amore e paura.

Il desiderio irrefrenabile per un cibo è segno che qualcosa dentro di noi non è in equilibrio e che dobbiamo fermarci e osservare la nostra vita.

A livello simbolico, possiamo comprendere molto di noi dal tipo di alimento che andiamo a ricercare.

Analizziamo alcuni cibi e scopriamo a quali emozioni sono collegati:

Dolci (biscotti, torte, caramelle)

È probabilmente la più frequente e diffusa forma di fame emotiva. Ci si può sentire soli e non amati e ciò che manca è la gioia e la dolcezza nella vita che viene ricercata nel cibo.

L’eccesso di zucchero crea a sua volta uno squilibrio dei livelli di glucosio e insulina nel sangue che rende ancor più difficile uscire dal circolo vizioso.

Cibi salati (snack, patatine, pizza, insaccati, formaggi)

Il sale nel nostro corpo richiama acqua. Quando mangiamo cibi salati introduciamo più acqua e ciò promuove movimento e flusso nel nostro corpo.

Il desiderio di cibi salati può quindi simboleggiare che abbiamo bisogno di relax e di andare con il flusso della vita.

Eccedere col sale porta invece la pressione ad essere alta, l’opposto del sentirsi rilassati perché genera stress e senso di oppressione.

Caffeina (caffè, tè, bevande alla cola)

Ci si può sentire stanchi, deconcentrati, bisognosi di socializzare. Spesso si beve il caffè per spezzare il ritmo lavorativo o di studio e prendersi una pausa o per fare due chiacchiere con un amico. Troppa caffeina però può portare a effetti collaterali come il sentirsi ansiosi, nervosi e a ridurre la nostra naturale capacità di gestire lo stress.

Cibi croccanti

Ci si può sentire arrabbiati, sovraccaricati da una situazione o frustrati. Infatti masticare cibi croccanti può portare a una momentanea sensazione di distensione perché apparentemente crea uno sfogo alla tensione percepita.


DIFFERENZE TRA FAME FISICA E EMOZIONALE

FAME FISICA

  • Arriva gradualmente e può essere posticipata

  • Può essere soddisfatta attraverso diversi tipi di alimenti (non è specifica)

  • Non provoca senso di colpa

  • Una volta che la fame è stata soddisfatta ci si ferma

  • È basata sul mangiare come necessità

  • È collocata all’altezza dello stomaco

  • Caratterizzata da scelte volontarie e consapevolezza nel mangiare

FAME EMOTIVA

  • È improvvisa e urgente

  • È insistente

  • È molto specifica (es. pizza, gelato..)

  • Porta a sentirsi in colpa

  • Non cessa anche se il corpo è pieno

  • È automatica, come se si fosse ipnotizzati

Per uscire dal circolo doloroso e tormentato della fame emotiva è fondamentale conoscere e saper identificare le proprie emozioni e dare loro modo di essere espresse. Cantare, ballare, meditare consapevolmente, tenere un diario scrivendo le proprie sensazioni, fare attività creative, condividere ciò che si sente con qualcuno di cui ci fidiamo, fare sessioni di coaching olistico, sono tutte azioni che possono aiutare ad ascoltarci, ad entrare in contatto con le nostre emozioni e a gestirle senza subirle o trattenerle, in tal modo il rapporto col cibo migliorerà e con esso migliorerà la forma fisica, la salute, tutto ciò che porta al BenEssere Globale.


Che rapporto hai col cibo e con le tue emozioni?

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